13 aprile 2010

PA S Q U A 2010 - A SORTINO

Una serie di fortunate coincidenze, mi hanno permesso di trovarmi nel nostro paesello durante le scorse festività Pasquali, ed ho potuto assistere e filmare i principali eventi religiosi che si svolgono durante la settimana santa.
A beneficio di chi non si trovava a Sortino, ho cercato di documentare alcuni di questi momenti con la mia piccola fotocamera digitale.
L’evento più toccante di tutto il periodo è stata la tradizionale processione do “Nummu Ru Gesu” (alle quatto del mattino del Venerdì Santo), e che potete seguire per le vie del paese attraverso i primi quatto video che pubblico in questo post. La qualità delle immagini, come al solito, è approssimativa, ma conto sulla vostra benevolenza che, spero, vi faccia apprezzare il valore documentale dei video stessi.
Nei prossimi giorni (compatibilmente con gli impegni famigliari) conto di assemblare foto e filmati di altri eventi Pasquali in modo da pubblicarli in questo stesso post.

Per la visione cliccare sul "play" del primo e, alla fine di questo, in automatico saranno riprodotti i successivi.
Buona visione:
U NUMMU RU GESU (di giannidip)
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Il video che segue è composto da foto di ottima qualità, eseguite e assemblate dall'amico Pippo Buccheri, che ringrazio per la gentile concessione.
U NUMMU RU GESU (di pippo buccheri)
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Il video che segue, documenta il "lavoro" di preparazione per la buona riuscita dell'evento illustrato nei due video precedenti.

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Un'altro momento tradizinalmente toccante, è la cerimonia della "SCISA A CRUCI" che a Sortino si attua nel tardo pomeriggio del venerdì santo, alla fine della lunga predica detta "LE SETTE PAROLE".
Il video che segue documenta (per la prima volta nel nostro blog) la suddetta cerimonia della "SCISA A CRUCI".
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Quest'ultimo video illustra e documenta altri tre momenti delle cerimonie religiose della Pasqua sortinese:
PRIMA PARTE del video: “I SAPULCRI"
Una volta si svolgevano, la sera del giovedì santo, in quasi tutte le chiese di Sortino e consistevano nella preparazione di altari particolari detti "della reposizione" e che i fedeli visitavano (sostando in un breve raccoglimento di preghiera) facendo il "giro" di tutte le chiese.
Ricordo, da ragazzo, che questo, per noi, era l'occasione propizia e irripetibile per "seguire" le ragazze che, accompagnate dalle vigili madri, facevano questo lungo giro del paese.
Una caratteristica tipica degli altari della deposizione era la presenza "DO LAURETRU" (ciotole di frumento germogliato, tenute per qualche giorno in ambiente buio per renderlo di colore verde chiaro).
Quest'anno i suddetti altari sono stati approntati soltanto in tre chiese: Chiesa Madre, Chiesa di Santa Sofia e Chiesa dei Cappuccini, nelle quali non sono mancati i vasi di "LAURETRU".

Anni fa, alcuni, malignamente, asserivano che, mentre le mogli (e le figlie) facevano il giro delle chiese, i mariti facevano quello delle ...osterie (putei di vinu) di Sortino.
Quest'anno, essendo ormai scomparse le tipiche osterie, molti mariti (a cominciare dal sottoscritto...) "seguivano" (docilmente) fin dentro la chiesa, quelle che una volta erano giovani fidanzate ed ora sono giovani mogli...
SECONDA PARTE del video: “IL LAVANDA DEI PIEDI”
Le foto che documentano questa breve cerimonia mi sono state fornite dalla signora Maria Giuliano, che ringrazio per la gentile collaborazione.
TERZA PARTE del video: "U SARVATURI"
Ultimo evento conclusivo della Pasqua religiosa sortinese, si svolge la sera di Pasqua, e consiste nel trasporto, per alcune le vie del paese, della statua del Cristo risorto.
La processione termina nel sagrato della Chiesa Madre, accompagnata da fuochi pirotecnici finali.

AVVISO: I titoli dei primi due video sono errati:

1) Non altari della deposizione ma altari della reposizione.
2) Non lavaggio dei piedi ma lavanda dei piedi.
(Segnalazione di Vincenzo Giaccotto)

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In questo post "Pasquale" non poteva mancare un accenno a quella tradizione (laica) sortinese la quale, in occasione di questa festa, prevedeva l’installazione della “naca”.
Chi non ricorda quelle due corde fissate al ramo di una pianta o al balcone di qualche casa, semplice spasso per grandi e piccoli .
Nel video che segue ho allargato il discorso a tutte le “nache”, recitando (si fa per dire...) una mia vecchia poesia del 1991 che, senza l’intermezzo del canto “la ò” sarebbe poca cosa.
Come si può leggere nei titoli del video stesso, questa bellissima ninna nanna è cantata dalla signora ROSA PRINCIPE, ed è stata registrata a Sortino il 26-11-2000, dal prof. Etno-musicologo Sergio Bonanzinga, pubblicata nel CD allegato al libro “Sortino, suoni, voci e memorie della tradizione” dello stesso Bonanzinga.
Di questo libro e dei due CD allegati ne abbiamo già ampiamente parlato in due precedenti post.
Chi li volesse trovare può ciccare (QUI) e (QUI).

A NACA
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A UGGIACCA
ASCEDDU CU L'OU (foto inviata da "sautaaiatta")

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Da moltissimi anni sono assente da sortino e avevo quasi dimenticato questo tipo manifestazioni religiose. Grazie signor di pasquale per avermi fatto rivedere e toccare con gli occhi e con il cuore questa caratteristica processione di fede e tradizione sortinese.
ciao
paolo

Gianni Di Pasquale ha detto...

Caro (aninimo) Paolo, a beneficio dei tuoi ricordi "sepolti" (o assopiti) nella tua memoria, potrai "toccare con gli occhi e con il cuore" altri momenti caratteristici della Pasqua sortinese, guardando i tre video (succesivi a quelli "do Nummu ru Gesu") che ho appena pubblicato.
ciao

Gianni Di Pasquale ha detto...

Chi, qualche sera, avesse difficoltà a prendere sonno, potrebbe provare ad ascoltare l'ultimo video di questo post, dal titolo "A NACA", nel quale una bellissima ninna nanna potrebbe ottenere l'effetto voluto...

Sautaaiatta ha detto...

Senza affenniri a nutru,
pirchì a uggiacca si, e
a scet.. cu ll'ova no?
Pi par condicio,
v'ammitu gentilmenti a
vuliri riparari a
l'involuta mancanza.

Cu viva stima, e cordialità

Gianni Di Pasquale ha detto...

caro "Sautaaiatta" non hai guardato bene tutto il post.
Quello che chiedi (se ho capito bene) si trova già in testa al post.
Come potrei vedere nella prima foto, le uova ci sono e gli uccellini (asceddi) pure.
La tradizione vorrebbe solo un uccellino e un uovo (asceddu cull'ou) ma, visto che, con l'inflazione, tutto aumenta....

sautaaiatta ha detto...

No signor Gianni, proprio no.
Ascetru cu ll'ova che intendo io
è tutt'altra cosa. La foto pubblicata all'inizio del post
come pure la borsetta di pasta e
miele, facevano parte del "corredo"
per le femminuccie.
Ascetru cu ll'ova invece veniva
creato espressamente per i maschetti,
ed aveva la forma di un piccione
il quale, a sua volta venivano
applicate uno o due uova.
Non ho la minima idea, dove si
possano recuperare delle foto in
proposito, però........,

COSI' E' SE VI PARE.

E se non vi pare, l'è i stess.

Grazie, e un caro saluto a TUTTI.

Gianni Di Pasquale ha detto...

Ora che hai descritto così bene la ...cosa, caro sautaaiatta, mi sono ricordato tutto e ho trovato anche un paio di foto che troverai al posto del "corredo per le bambine" (spostato in fondo al post).
E' questo che ...volevi?

P.S. qualche visitatore che si affacciasse nella nostra "chiazza" virtuale potrebbe pensare che siamo degli alieni (non alienati...) che si "trastullano" con "uggiacche" e "asceddi cu l'ova" mentre la Grecia, culla della civiltà occidentale della democrazia e della filosofia, rischia di affondare nel suo stesso mare di debiti.
Omero, Socrate, Platone, Aristotele, Pericle e Platone si staranno "rivoltando" nelle loro reciproche tombe...
E noi, che una volta volevamo "spezzargli i (le) reni"... cosa possiamo fare se non sperare che, con l'aiuto di tutti gli europei, risolva i suoi problemi economici e sociali?

luisor ha detto...

Temo che quest'europa senz'anima finirà con un botto. Hanno-abbiamo costruito una finta unione senza nessuna politica estera comune, ciascuno stato fa che gli pare, viene privilegiata la finanza creativa e truffaldina piuttosto che il lavoro, la produzione delle merci. I singoli stati in realtà falsificano i bilanci, i risparmiatori vengono truffati, i lavoratori sempre piu penalizzati economicamente e con prospettive sempre più buie.
Secondo me c'è stato anche un errore nei tempi, in pochi anni hanno allargato a dismisura l'Unione, si sarebbe dovuto aspettare che i vari stati si amalgamassero bene prima di ammetterne altri, specie quando si trattava di stati come la grecia i cui conti erano quasi chiaramente non a posto. E dunque alla grecia danno, e fanno bene, 135 miliardi di euro equivalenti a 900 miliardi all'Italia se si rapporta il pil dei due paesi. Poi potrebbe toccare al Portogallo, poi alla spagna, po all'italia. Naturalmente speriamo che non sarà cosi'. Intanto però vengo a sapere che la cura berlusconi-tremonti ha azzerato il nostro avanzo primario che era di circa 5 punti di pil. E Ciampi diceva che questi cinque punti sono la barriera fra l'talia ed il baratro.
SPEREMM!!

Gianni Di Pasquale ha detto...

AVANZO PRIMARIO
L'avanzo primario del bilancio dello stato può essere definito come la differenza fra le entrate e le spese pubbliche, senza considerare gli interessi da pagare sul debito. L'avanzo primario è dato dalla formula
AP = G – T – ∆BM, dove:
- G è la spesa pubblica;
- T sono le entrate tributarie ed extra-tributarie;
- ∆BM è la parte di spesa pubblica finanziata con emissione di base monetaria.
Se la formula di cui sopra assume saldo positivo, si parla di disavanzo primario.
Oltre alla spesa per interessi, l'avanzo primario non ricomprende eventuali rimborsi od accensioni di prestiti.
Il persistere di un avanzo primario nel bilancio dello stato, è considerato uno dei primi indicatori di salute della finanza pubblica. (Wikipedia).

Quindi (dico io) per avere un “AP” positivo basterebbe: o diminuire “G” (cosa che è già stata fatta con i “famosi” tagli alla scuola e ad altri settori statali) o aumentare “T” recuperando la “montagna” d’evasione fiscale.

Se, come afferma luisor, l’AP è stato azzerato, vuol dire che i tagli alla spesa pubblica sono stati “fagocitati” da una diminuzione delle entrate (T), e quindi (penso) da una maggiore evasione fiscale? Ma se l’evasione fiscale cresce o rimane stabile occorre tagliare ancora qualche punto di “G”? questo è il punto ...il punto “G”...

A proposito... L'amico sautaaiatta, mi ha spedito una foto con un bel "asceddu cu l'ou" che, con molto piacere, ho pubblicato in testa a questo post.

Il Cittadino ha detto...

Signor Luisor,
via non siamo così disfattisti.
Vedrà, ora che abbiamo "comprato"
casa con veduta il COLOSSEO, le
cose certamente cambieranno!!
Magari in peggio, chi può dirlo.
Le vie del signore del (piano di sopra),
sono tutte da definire.
Ma quando una questa di queste è stata definita, tranquillo; c'incammineremo tutti verso Troia.

luisor ha detto...

Complimenti per il nich "Il Cittadino", mi fa fa respirare un po' d'aria del 1789. E però devo precisare che la casa in questione io l'ho comprata solo parzialmente, in realtà un buon e disinteressato amico, a mia insaputa!, ha voluto generosamente farmi dono di una grossa somma di denari perchè io potessi coronare il sogno di una casa con vista colosseo. E non finirò mai di ringraziarlo, concretamente, non appena potrò. Quanto a Troia, beh, a me pare di essere già in un troiaio.
Nella formula che l'amico gianni ci propone, direi che il punto debole è il fattore "T" un fattore da cui tutti fuggono, salvo i soliti noti che non possono sfuggire grazie ai sostituti d'imposta. Di più, da qualche tempo la fuga massiccia è divenuto un vero esodo grazie al clima di "liberi tutti" che si respira.

Gianni Di Pasquale ha detto...

Caro luisor, per aumentare il fattore "T" basterebbe incrementare le entrate extra-tributarie, magari vendendo il colosseo, il teatro greco di Siracusa e qualche isoletta pietrosa e disabitata.
Il colosseo e il teatro greco a qualche amico costruttore edile, il quale saprebbe lui come sfruttare l'area edificabile, occupata da questi "ruderi"...
L'isoletta venderla a qualche altro amico, che si occupi di turismo, per costruirvi un bel villaggio vacanze; anche derogando dal nostro proverbio:
"cu amici e ccu parenti,
nun ci vinniri e
accattari nenti!"

Se, nonostante queste "creative" misure, l'avanzo primario fosse ancora troppo basso, si potrebbe pensare di vendere (sulla carta) il ponte sullo stretto e (privatizzandola) l'acqua del fiume Po, per aumentare la produzione (due piccioni con una fava) di acqua minerale e ampolle per cerimonie celtiche e padane.

Il Cittadino ha detto...

Egregio signor Di Pasquale,
il suo suggerimento per poter incrementare il
fattore “T” mi sembra veramente geniale.
se non fosse che potrebbe sorgere un grosso
problema, e cioè; (esperienza insegna), il
conflitto d’interesse. E si, per questo bisogna
perciò stare attenti, prima di cominciare una
qualsiasi trattativa, accettarsi che l’interlocutore
sia stato indagato per irregolarità e turbativa d’asta
dalla magistratura, almeno tre volte. Tutto questo,
per evitare il nascere di incresciose complicazioni,
del tipo: soggetto troppo onesto!

Per la seconda parte del suo post (sempre di
ottimo suggerimento), l’idea mi piace ancora di più.
Non a caso, (e qui il conflitto d’interesse mi creda
sulla parola è certificato), mi trovo in casa VENTIQUATTRO
dozzine d’ampolle, comprate a suo tempo da mia
nonna a Sortino nel negozio del signor
Galizia o chianu ri Santa Suffia,
(lo ricorda lei questo negozio)?
Da parte mia, ritengo queste ampolle di ottima
qualità e fattura, atte pertanto, alle cerimonie PADANE.
CASUCAMAI, dovesse andare in porto una qualsiasi
trattativa per la seconda parte del post,
prendo ufficiale impegno a cedere dietro
cospicua somma (non trattabile) le fantomatiche
ampolle all’utopico acquirente.

Archimede ha detto...

Da: il giornale di Siracusa.

La Meta e la Pro Loco promuovono il Caffè Letterario
“Cu nesci arrinesci”, il libro di Matarazzo
si presenta venerdì a Carlentini
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di Gaetano Guzzardo
Mercoledì 05 Maggio 2010 - 20:20

Carlentini – Verrà presentato venerdì alle 18,30 nella sala “Edicolè” in piazza Armando Diaz a Carlentini, “Cu nesci arrinesci” il libro del giornalista sortinese Giuseppe Matarazzo, edito da Di Girolamo, in libreria da qualche mese. L’iniziativa è promossa e organizzata dall’associazione culturale “La Meta” e dall’associazione Turistica Pro Loco in collaborazione con Edicolè, e il sostegno del Bar Eden di Puglisi. La presentazione del libro è stata inserita all’interno di Caffè Letterario, un ciclo di iniziative e di confronti culturali tra giovani e adulti della nostra città.

La presentazione verrà coordinata dal giornalista Luca Marino, redattore del settimanale cattolico Cammino e con gli interventi di Francesco Saggio, Enzo Giuliano, Maurizio Di Salvo e Rosario Di Carlentini. “Idea fondamentale del caffè Letterario da Edicolè – ha detto il presidente dell’associazione “La Meta”, Maurizio Di Salvo - è essere in un locale, libreria dove sia possibile incontrare autori e artisti. I caffè letterari di una volta erano ambienti sofisticati ed elitari, invece il Caffè Letterario non desidera essere esclusivo e adotta di base il principio molto più popolare di creare spazi di confronto e di riflessione attorno magari a buon libro e a un buon caffè, dando vita così a un laboratorio culturale in città”.

Il libro “Cu nesci arrinesci” raccoglie uno spaccato su una generazione di giovani che non trova spazi in Sicilia, che per lavorare e inseguire i sogni deve lasciare la propria terra. Un fenomeno silenzioso che sta lentamente svuotando la Sicilia di risorse umane, compromettendone il futuro.

La Sicilia, tra speranze tradite e nuova emigrazione, raccontata attraverso le testimonianze di personaggi della cultura, dello spettacolo, della politica: Giovanni Puglisi, Enrico Lo Verso, Ficarra e Picone, Stefania Prestigiacomo, Nino Frassica, Marina La Rosa, Puccio Corona, Tony Sperandeo, Silvia Salemi, Anna Kanakis, il Mago Forest, Lando Buzzanca, Rita Borsellino.

L’autore del libro è il giornalista Giuseppe Matarazzo, redattore economico del quotidiano Avvenire. Sortinese, 33 anni, dal 2004 vive a Milano. Dopo gli esordi nelle cronache siciliane, è approdato in Mondadori.

Ha scritto per i settimanali Tu, Sorrisi e Canzoni, Star Tv e il sito di Panorama. Nel 2008, con Orazio Mezzio, ex sindaco di Sortino, ha pubblicato il pamphlet “Politica, le idee contano ancora?” (Rubbettino).

luisor ha detto...

Condivido quanto proposto da gianni, eccetto la parte che riguarda la privatizzazione del Po. Primo perche, come i Celti insegnano, il Po è un dio e quindi non privatizzabile, secondo perchè l'acqua del Po deve sempre essere a disposizione della nota Trota padana per rilassarsi tra una cazzata e l'altra.

Gianni Di Pasquale ha detto...

Caro cittadino, mi chiedi se ricordo il negozio di Galizia?
Certo che lo ricordo! Tu hai le ampolle, io ho una... come si chiamava l'oliera sortinese... "stagnata"?
In più (calo il jolly) sulla fascia laterale del blog, potrai ammirare (e piangerci sopra...) una recente foto del suddetto negozio con la porta tristemente chiusa e un cartello "VENDESI".

Se qualcuno potesse comprarmela (naturalmente a mia insaputa...)potrei aprire, finalmente a Sortino,
"LA CASA DEI SCIURTINISI NO MUNNU"

Il Cittadino ha detto...

Grazie, grazie 1000 signor
Di Pasuale d'avermi fatto
velare gli occhi per la foto
postata del negozio del signor
Galizia, la quale, mi ricorda i
miei ormai lontani 18'anni.
Prometto, che se dovvesse ereditare
o addirittura vincere al supernalotto
(del quale peraltro non giuoco mai),
una qualche sommetta di denaro,
la terrò presente affinché possa
realizzare il suo desiderio di far nascere,
A CASA DE SCIURTINISI NO MUNNU.
E stia traquillo, che nessuno tantomeno lei
saprà mai, chi possa essere stato il
"malefico" benefattore.


A stagnata di Galizia?
C'è l'ho anch'io, ed è ancora in piena attività.