22 marzo 2011

PROF. VINCENZO DI PASQUALE

L'altro ieri 20 marzo 2011 nella nostra comunità è venuto a mancare
un'altro eminente sortinese nel mondo.
(un mio omonimo e forse lontano parente).
Il Prof. Vincenzo Di Pasquale.
Negli anni 50 e 60, ha insegnato la matematica a ...mezza Sortino.
Credo che moltissimi dei suoi ex alunni ne conservano un ricordo indelebile.
Da diversi anni viveva a Brescia dove ha trascorso gran parte 
della sua vita d’insegnante e preside di scuola media superiore, 
restando sempre legato alle sue origini sortinesi.
Se, tra gli amici del blog, ci fosse qualcuno che lo ha conosciuto, 
lo invito caldamente a raccontarci qualche ricordo legato al Professore.
Grazie all’amica Enza Giuliano (anch’essa sortinese nel mondo abitante a Brescia), ho conosciuto il nostro Professore poco più di un anno fa.  Naturalmente non mi sono lasciato scappare l’occasione per una 
breve intervista, che si può vedere alla fine di questo racconto personale.
Nel corso dell’incontro il Professore 
(che mi pregò di chiamarlo ‘Nzino),
mi espresse il desiderio di voler donare la sua corposa raccolta di libri alla Biblioteca Comunale di Sortino 
chiedendomi di poterlo aiutare nella futura spedizione e la ricerca di un corriere, che potesse trasportare a Sortino i vari pacchi con il prezioso carico.
In quell’occasione gli consigliai, di intraprendere le seguenti azioni:
1) Comunicare questo suo desiderio, attraverso una dichiarazione scritta indirizzata al comune di Sortino.
2) Prendere contatto con la biblioteca di Sortino (dove il dirigente responsabile è un suo parente).
3) Inserire (con il mio aiuto) tutti i volumi in scatoloni, in modo da determinare il peso, la quantità e il volume    totale, per stabilire il costo di spedizione.

Purtroppo sono passati diversi mesi senza poter concludere tutti i passaggi. 
Ogni tanto (sapendo del suo stato di salute) ho cercato, con discrezione, di stimolarlo nella decisione operativa. 
L’ultima volta che ci siamo sentiti (fine febbraio di quest’anno), è stato per informarlo del mio prossimo viaggio a Sortino e confermargli la collaborazione al mio ritorno in Lombardia.

Nella video-intervista, il Professore racconta di possedere anche numerose diapositive e molti filmati d’epoca da 8mm inerenti Pantalica e dintorni. Spero che tutto questo materiale non vada perduto e si possa recuperarlo per tramandarlo ai posteri.
Gianni Di Pasquale


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17 marzo 2011

150° DELL'UNITA' D'ITALIA


Per festeggiare il 150° dell'Unità d'Italia,
quale migliore occasione
nel pubblicare una poesia,
dedicata al tricolore Italiano,
scritta dal nostro compianto
"poeta contadino"
SETTIMO MARTORANO
Per renderla più fruibile ne ho fatto una 
video-poesia
letta dal sottoscritto.
BUON ASCOLTO
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I due video che seguono,sono la documentazione filmata (con poveri mezzi dal sottoscritto) delle manifestazioni svoltesi a Sortino per festeggiare il 150° dell'Unità d'Italia.
(cliccare sulla freccia play e, dopo la riproduzione del primo video, in automatico, sarà riprodotto anche il secondo)

4 marzo 2011

SETTIMO MARTORANO


Oggi 4 marzo 2011 è deceduto il nostro amico e poeta dialettale
Settimo Marturano
Con la scomparsa di questo 
“Poeta Contadino” 
Sortino perde un figlio d’arte, autore di centinaia di poesie
in dialetto sortinese.
Pubblicando qualche sua opera, credo sia il modo migliore per ricordarlo.

I due video che seguono (già pubblicati in questi blog) 
illustrano due poesie che ho avuto la fortuna di registrare dalla sua viva voce.
LITTRA D’AMURI
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A LORENA:
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BANNERA RI TRI CULURI
(letta da gianni dip)


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Segue il testo di alcune sue poesie

Rosa d'amuri

Rosa maiulina e prufumata,
si la biddhizza di lu me iardinu;
tantu ciaurusa quannu si sbucciata,
a la lapuzza fai lu meli finu.
Pi ogni fimmineddha 'nnamurata,
tu, prufumatu fai lu so' caminu,
ca appitturata di lu to' culuri
dopu la notti china di risinu,
d'intra lu pettu batti cu rumuri
lu curiceddhu chinu di l'Amuri.

Settimo Martorano
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Buccheri
Dintra ‘na naca fusti misa ‘n mbrazza,
‘u friscu dô Pisanu t’accarizza,
‘a pampina ‘u Mastreddhu ti la sguazza,
e di la Chiana resti la biddhizza,
Mungibeddhu di luntanu ti talia
Munti Lauru ti fa ‘na puisia.

Ascumminasti la me fantasia
virenniti cueta arripusari,
pi ttia ‘a cantu chista miludia,
quannu ‘u tô çiuri sugnu a ciaurari
e tu, Buccheri, dormi e t’arriposi
cô çiauru ca senti di li rosi.

Cu è ca ti stampau chissu vosi,
ti stinnicchiau ‘n menzu la friscura,
tutti li tò ducizzi l’arricosi,
ca ti lassau a bona cugnintura,
mentri t’annaculii si a ssunnari
pari ca dormi e ssi mis’ ‘a vulari.

Forti vi lu cantu a tutti pari,
amici ca a mia stati ascutannu,
i stiddhi ‘n celu sunu a lucicari,
li tò biddhizzi a tutti i vai mustrannu,
si misu tra Pisanu e lu Mastreddhu
cu li stratuzzi toi fatti a vureddhu.

Settimo Martorano
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IMMAGINI DI POESIE INCORNICIATE
(per la lettura, cliccare sull'immagine)

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 Alcune notizie stampa
dal giornale "LA SICILIA" del 11 gennaio 2008
La giuria laziale ha premiato il sortinese Settimo Martorano per «U silenzio 'i l'Abbazia»Il poeta dialettale di Sortino Settimo Martorano ha conquistato il terzo premio «Coppa della Regione Lazio», nel concorso letterario internazionale «San Benedetto», che si è svolto a Cassino.Settimo Martorano ha partecipato a questo concorso con la poesia «U silenziu ‘i l'Abbazia». A premiare Martorano è stata la scrittrice e cantante Azora Rais. La vena vernacolare di questo poeta sortinese risale, praticamente, a quando era bambino. In Settimo Martorano c'è stata sempre la capacità di utilizzare al meglio il dialetto siciliano, plasmarne le parole, piegarle alla sua ispirazione.Negli anni scorsi, Settimo Marrano ha ricevuto diversi premi ad Acicatena, dove gli è stata consegnata la «Coppa Elibel» per la poesia «A' morti dò Papa», in cui rievocava la scomparsa di Giovanni Paolo II, e a Caltanissetta, dove ha presentato «Giallu comu l'oru», in cui tratta il duro lavoro dei solfatari.Ne «'U silenzio ‘i l'Abbazia», viene descritto il silenzio, quasi surreale, che caratterizza questo luogo sacro, tanto che chi ha avuto l'esperienza di soggiornarvi «senti di siri sulu assemi a mia» e «sunari sentu iù ‘na miludia dhhu coru cilesti fa cuntenti l'arma».Nei versi di Martorano si possono riscontrare i mille volti della Sicilia, tra mare e montagne, fiabe e tradizioni, ricordi, culture, viaggi, colori, oggetti e le persone che in questa terra difficile hanno vissuto, che l'hanno conosciuta, amata, temuta, l'hanno arricchita con il loro lavoro, anche a costo di lasciarci la vita. E la poesia «Giallu come l'oru», è uno di questi esempi, in cui il solfataro considera «u surfuru.. culuratu, giallu comu l'oru» un «duci vilenu» per la sua salute. Sono diverse anche le poesie di Settimo Martorano che descrivono la civiltà contadina, in cui evidenzia i valori di questo mondo, che è anche il suo mondo, ricco di odori e di profumi della campagna.
Paolo Mangiafico
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3 marzo 2011

NEVE E NEBBIA IN VAL.... D’ANAPO

Per una breve vacanza a Sortino, di circa un mese e mezzo... , la sera del 26 febbraio 2011 sono arrivato nel nostro paesello, accolto da un raro fenomeno atmosferico...
Il video che segue documenta il tipo di accoglienza.