Alcuni hanno sollevato la polemica se festeggiare l'una o l'altra ricorrenza.
A me pare che nello stesso giorno si passano festeggiare le due ricorrenze.
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Per la festa della liberazione vorrei citare le parole del giovane partigiano Giordano Cavestro (nome di battaglia "mirko"), 18 anni, studente di Parma, medaglia d'oro al valor militare, appena prima di essere fucilato dai nazifascisti il 4 maggio 1944:"Ora tocca a noi!
Andiamo a raggiungere gli altri gloriosi caduti per la salvezza e la gloria d'Italia.
Voi sapete il compito che vi tocca.
Io muoio ma l'idea vivrà nel futuro, luminosa grande e bella.
Siamo alla fine di tutti i mali.
Se vivrete, tocca a voi rifare questa povera Italia che é così bella, che ha un sole così caldo, le mamme così buone e le ragazze così care.
La mia giovinezza é spezzata ma sono sicuro che servirà da esempio.
Sui nostri corpi si farà il grande faro della Libertà".
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Durante il passeggio che si svolgeva nella suddetta via, noi... maschietti "sfoggiavamo" quella che in dialetto chiamavamo " a scetru cull'ova" e le bambine "a pupa cull'ou" a forma di bambola, oppure "a uggiacca" che era a forma di borsetta.
Anche nei paesi vicini c'era la tradizione di queste "figure" che le mamme preparavano ai loro bambini.
Una mia cugina, di origini melillesi, mi ha raccontato che da bambini recitavano la seguente filastrocca.
Santu Cristu! (indicando le due "figure")
Biniricitimi chistu e chistu:
Auceddu di me patri
e a palumma ri me matri.
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Il parroco di Sortino Andrea Gurciullo (Sortino 1719-1803), racconta:
[...] Non minore era il fervore e lo brio del popolo nella concorrenza alla chiesa di San MauroAbate e Eremita situata mezzo Melilli e Sortino nel lunedì di Pasqua precisamente doppo i terremoti: perché moderna dicono essere stata detta festa di brio inventata e promossa dal Sac. D. Vincenzo Costantino.Ho andato medesimamente io a detta chiesa in detto giorno di lunedì essendo ragazzo e vedeva un popolo di Sortinesi e Melillesi quali in quelle campagne si divertivano mangiando e bevendo [...].
(dal libro di Dionisio Mollica "Andrea Gurciullo" pag. 99 - Morone editore)
--------------------------------------------A UGGIACCA
3 commenti:
Beddi tempi! A uggiacca, i cassateddi i pasqua, i mpanateddi ca ricotta, aceddu coll'ova, i muschittini...
Caro Enzo Boscarino, "i cassateddi i pasqua", si possono gustare anche nei nostri tempi. Basta avere la vecchia ricetta e farsele in casa. (guarda le ultime foto di questo post).
Ricevo la seguente mail dall'amico Enzo Buccheri:
""Caro gianni spero potrai pubblicare questa foto fatta il lunedi' di pasqua del 1962-63-64??? non ricordo bene.
Non ricordo chi era il paparazzo! Non mi prolungo a spiegare i ballerini ma mi azzardo a indovinare il padrone del piede col pallone (Maestro Di Pietro)??
Ciao"".
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Caro Enzo, credo anch'io che il "piede" appartenga all'amico Gino Di Pietro.
Il "Paparazzo" può darsi che sia il... sottoscritto.
I "ballerini" sono (da sinistra):
Enzo Ciaffaglione.
Nino Valenti.
Pippo Blancato.
Cesare Blancato.
La foto si trova già pubblicata in questo post.
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