7 dicembre 2009

W SAN GIUSEPPE!

L’amico Enzo Boscarino, m’invia la foto di suo nonno "san Giuseppe" accompagnata da una breve biografia, che pubblico con piacere.
Sebastiano Ganci
Nato a Sortino il 24 gennaio 1862, di mestiere bracciante agricolo (contadino).
Sposò due volte, essendo morta la prima moglie.
Dal primo matrimonio, ebbe due figli: Giuseppe e Marianna. Affidò questi figli alle cognate e partì per l’Argentina dove visse quattro anni a Buenos Aires.
Mi raccontava che l’Argentina non era la Terra Promessa, e dopo tanti sacrifici e delusioni tornò a Sortino. Sposò Vincenza Adorno, in seconde nozze, ed ebbe due figlie: Sebastiana, mia zia d’America, e Nunzia, mia madre.
La seconda moglie gli morì quando le due figlie avevano appena sette anni, mia zia, e cinque mia madre. Comprò un bel pezzo di terreno a Sciumara e ‘ncapu, dove passò il resto della sua vita lavorando il campo lontano, pietroso e difficile, pieno di triboli e spine, piantando mandorli e ulivi per sfamare la famiglia.
Mia zia Sebastiana, partì per gli USA all’età di 17 anni. Mia madre sposò mio padre nel 1925.
Mio nonno visse con mia madre e con noi tutti sino alla sua morte, avvenuta il 24 dicembre 1959.
Era un uomo molto religioso e convinto dell’esistenza di Dio.
Quando nelle belle giornate invernali, tutti i vicini si sedevano al sole e chiacchieravano del più e del meno, mentre le donne facevano i loro ricami, lo ricordo benissimo, lui spiegava l’esistenza di Dio ai vicini, cercando di convincerli della Sua presenza.
Un giorno del 1938 il Parroco Giuliano, dopo averlo confessato, gli offrì la “parte” di San Giuseppe. Credendo che fosse “un mandato” del Signore, accettò l’incarico.
Il Parroco gli disse: Ianuzzu, devi uscire tutti i mercoledì dell’anno e tutti i diciannove del mese, vestito con l’abito di San Giuseppe e girare il paese chiedendo l’elemosina in onore di San Giuseppe, spargendo così la devozione al Santo. In più doveva impersonare il Santo quando c’era la festa, il 19 marzo.
Seguì fedelmente l’incarico del Parroco e nei giorni citati girava e diceva, come ha accennato Nunzio Cartelli, “U PATRIARCA E SAN GIUSEPPI”.
A tutti quelli che “donavano” ringraziava dicendo: “SALUTI E PRUVIRENZA”.
E’ anche vero che i bambini si affollavano per baciare il bastone di San Giuseppe. Si sentivano fortunati e orgogliosi: “C’è vasciatu u vastuni a San Giuseppi” dicevano. Alcuni di loro chiedendo a mio nonno: “ma ta ppurtari a bricichetta?” E lui dolcemente rispondeva: “Pi San Giuseppi.”
Dopo 19 anni di essere San Giuseppe morì la vigilia di Natale del 1959 all’età di quasi 98 anni.
Ogni volta che vengo a Sortino vado al cimitero a visitare il colombaio dov’e’ sepolto.
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21 DICEMBRE 2009 - Enzo Boscarino mi manda quest'altra foto di suo nonno con la "divisa" di san Giuseppe.
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20 GENNAIO 2010 Enzo Boscarino mi manda quest'altra foto della "sacra famiglia"

18 commenti:

Gianni Di Pasquale ha detto...

Caro Enzo, non so quante volte, da ragazzino, ho baciato il bastone di San Giuseppe con l'immancabile richiesta della "bricichetta" (che sto ancora aspettando....).
Ricordo anche il giorno della festa:
Il parco per la vendita dei doni.
Don Peppino Sanzaro con la campana "aggiudicatrice".
E certe "cudduri" di Pignuccata, ornate del profumato fiore di "valicu", che le avrei mangiate in un unico boccone.
L'anno scorso, il giorno di San Giuseppe, dopo un'assenza di cinquant'anni, mi trovavo a Sortino. Convinto di trovare le cose immutate, ho avuto una cocente delusione.
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Caro Enzo, tra pochi giorni, ricorre il cinquantesimo anniversario della morte di tuo nonno san Giuseppe, spero che qualcuno (non potendolo fare tu) si ricordi di portare un fiore (magari di valico) nella sua tomba.
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Nei giorni scorsi, sono stati postati dei commenti riguardanti il tema trattato in questo post.
Li ricopierò per inserirli di seguito a questo commento.

Nunzio Cartelli (il 20-11-2009) ha detto...

.......
Sicuramente, Enzo Boscarino, qualche caratteristica del nonno(San Giuseppe) l'avrà pur assunta:Questa figura assumeva veramente l'aspetto austero e nello stesso tempo umile e dsignitoso:sapete come si rivolgeva alla gente nei vari quartieri che settimanalmente visitava?(Saluti e pruvirenza,o patriarca di S.Giuseppe ca nu cia' mancari mai)Da notare la finezza dell'espressione,per cui a pruvirenza andava solo verso di Lui e non verso noi ragazzini che martoriando la nostra mamma non vedevamo l'ora di passargli il nostro modestissimo obolo,con il privelegio di baciare il bastone,al quale Lui si appoggiava.
.....

anonimo(il 4-12-2009) ha detto...

Il 19 di Marzo si festeggia San Giuseppe.I sortinesi hanno un cerimoniale particolare per ricodare San Giuseppe:I° Era necessario nominare un comitato ,che avevano tutti i requisiti di persone oneste e selezionate scrupolosamente dal Parroco pro tempore,alias parroco Giuliano;il comitato era composto:un cassiere,due scrivani seduti uno a destra e uno a sinistra del cassiere,due aiutanti che porgevano ai due banditori la merce che si metteva all'asta.
La particolarità di questa manifestazionea ssumeva un carattere di estrema carità per gli orfani.Tutti gli orfani maschetti e femminucce si candidavano per incarnare la Sacra Famiglia,meno la figura di S.Giuseppe che non era precario,ma a tempo indeterminato. Quindi la madonna e il bambino venivano sorteggiati dalla commissione anzitempo insediata. Oltre la celebrazione della Santa Messa,la funzione esterna si svolgeva sempre di mattina e quindi il fercolo veniva portato in giro per le strade del paese,accompagnato dall'immancabile banda musicale.La prima raccolta in denaro la si faceva durante la processione antipomeridiana,in quanto il pomeriggio si svolgeva l'asta.
Un particolare da non trascurare era una devozione di donna Vastianina a Pagghitta,la quale regalava ai tre personaggi,tre piatti di maccheroni conditi con un gustoso ragù,coperti interamente di polpette;un piatto andava a S.Giuseppe,il secondo alla Madonna,il terzo al Bambino Gesù.Tutto il ricavato veniva distribuito ai tre personaggi,ma non in parti uguali:a S.Giuseppe veniva attribuita una somma minore in quanto era sempre lo stesso,tipo senatore a vita,al bambino Gesù qualche cosina in più,alla madonna veniva comprata una casa che le sarebbe servita in avvenire,con l'augurio di un felice matrimonio.La festa di S.Giuseppe assumeva l'aspetto più nobile della carità collettiva in quanto era il popolo che contribuiva con i doni più disparati che consistevano in forme di pane artisticamente lavorato con l'aggiunta di fiori,capretti,salsiccia,formaggio e tutto quanto poteva concorrere alla raccolta da destinare ai meno fortunati.

Enzo Boscarino (il 5-12-2009) ha detto...

Caro anonimo;
Grazie per tanta informazione riguardo la festa di San Giuseppe. Tutto risponde a verita' .Il bambino e la madonna venivano scelti dalle famiglie dove il padre era defunto quindi i due dovevano essere orfani. Ricordo benissimo quel piatto deliziosissimo preparato da Ranna Vastianina a Paghitta. Mio nonno, San Giuseppe, lo portava a casa con tanto orgoglio e soprattutto piacere. Tutti nella mia famiglia assagiavamo sia i maccheroni e sia anche le polpette. Io, essendo il piu' piccolo della famiglia, ero incaricato a ritornare il piatto a Danna Vastianina. enzob

anonimo(il 6-12-2009) ha detto...

Il testo sul quale ho scritto qualche cosa sui festeggiamenti in onore del Patriarca,ho dimenticato di dire che tutto è finito e quella bella ricorrenza rimane solo nella memoria degli anziani,come mè.Voglio scusarmi inoltre con tutti quelli che ci leggono per il seguente termine usato in perfetta buona fede.La parola (carità) vogliate leggerla ( solidarietà),anche perchè,i sortinesi raramente si tirano indietro,non solo,ma fanno con tutti i mezzi e i modi di porestare aiuto,allorchè persone bisognose hanno bisogno di aiuto.In illo tempore,se a un contadino gli moriva l'asino,si faceva la coletta e gli si ricomprava il mezzo che gli dava la possibilità di tirare avanti.Esempi se ne potrebbero citare a iosa,ma utilizziamo il detto:quello che fa la mano destra non deve saperlo nemmeno la mano sinistra.

luisor ha detto...

Prendo atto di essere anziano?! Prendo atto!
Del s.giuseppe di sortino a dire il vero io avevo perso memoria, ma poi la fotografia, i post,tutte le notizie che ho letto hanno acceso un fuocherello ed ho ricordato di quando, bimbo, vedevo s. giuseppe, appoggiato al bastone, girare per le vie di sortino. Ricordo che parlava continuamente, non ricordo che dicesse. Ricordo benissimo, invece, il palco montato nella piazza prospiciente la chiesa madre dove venivano venduti all'asta i doni che i buoni sortinesi offrivano a s. giuseppe.. Io stesso, una o due volte, ho portato un agnellino, dono di mio padre.

Gianni Di Pasquale ha detto...

Caro luisor, se non mi sbaglio, credo che il “san Giuseppe” che ricordiamo noi (che siamo quasi coetanei) non sia il nonno di Enzo Boscarino, ma il successivo.
Mi sembra di ricordare (ma potrei sbagliarmi) che il “nostro” san Giuseppe, abitasse dalle “nostre” parti, cioè nel primo cortile di via Pantalica (quello dove abitava il “nostro” comune amico, buonanima, Gino Motta). Mi ricordo che nel suddetto cortile abitava un vecchietto di nome Gésu, (con questo nome, lo consideravo un predestinato...) e siccome era piuttosto minuto, tutti lo chiamavano "Gisìttu". Credo che sia a questo che, baciandogli il bastone, chiedevamo “ a bricichetta”.
Forse l’amico Nunzio Cartelli (che ha due o tre anni più di noi) potrebbe sciogliere questo dubbio.

E stata anche una sorpresa, apprendere che questi vecchietti avevano un impegno molto gravoso in termini di chilometri da percorrere a piedi.
Come ci ha raccontato Enzo Boscarino, l’eletto doveva fare il giro del paese, tutti i mercoledì dell’anno e ogni 19 del mese, al quale aggiungere un paio di giri, in processione, il giorno della festa....
Facciamo quattro conti sui chilometri percorsi dal nonno di Enzo durante i suoi 19 anni di servizio:
In un anno abbiamo 52 mercoledì, più 11 giorni relativi al 19 del mese, aggiungiamo 2 giri il 19 marzo e arriviamo a 65 giri annui!
Ipotizzando la lunghezza del percorso pari a 5 chilometri, arriviamo alla ragguardevole cifra di 325 chilometri/anno. Se questo lo moltiplichiamo per i 19 anni di sevizio, otteniamo l’astronomica cifra di 6175 chilometri!!!
In sostanza quattro viaggi Sortino-Milano.
Tutto questo (data la lunga vita vissuta dal nonno di Enzo) per dimostrare, nel caso ce ne fosse bisogno, che camminare allunga la vita.
Un vecchio proverbio siciliano recita:
“SI VOI ASSAI CAMPARI,
SFARDA PICCA LINZOLI
E ASSAI STIVALI”.

Nunzio Cartelli ha detto...

Caro Gianni,se qualcuno avanza dei dubbi su quando abbiamo scritto sulla figura di S.Giuseppe,autorizzato dal Parroco Giuliano,trattasi in modo inoppugnabile del nonno di Enzo Boscarino.Il successore,nonchè Gisittu,lo ricordo anche io,ma non ha niente a che fare con l'originale.nunzio Cartelli

luisor ha detto...

Beh, a questo punto mi si confondono le idee, anzi i ricordi. Può essere, gianni, che il mio-nostro s. giuseppe sia quello interpretato da questi o da quegli, non credo ci siano problemi di primazia, e comunque possiamo sempre consolarci pensando a sciurtinu paese di santi nonchè birra, mangiatari e belle donne!
Di Gisittu, poi, io avevo perso del tutto la memoria e sono contentissimo che tu me l'abbia fatto tornare in mente. Era un signore, come dici, anziano e minuto.Mi piace aggiungere mite, mitissimo. Abitava nel cortile di via pantalica, accanto a gino. Viveva con un suo fratello che appariva come il suo opposto: altero ed elegante. Gisittu mori' per primo, lasciando nella peste suo fratello del tutto incapace di provvedere a se stesso.
Se la memoria non m'inganna.

Enzo Boscarino ha detto...

Ben detto, Gisittu fu l'incaricato a seguire mio nonno. Mio nonno non usciva piu' nell'ultimo anno di vita. Il giro del paese lo stancava e chiese al parroco il permesso di "ritirarsi." Gisittu veniva a casa mia a parlare con mio nonno e a chiedergli, suppongo, idee per come comportarsi nel fare il giro del paese. Per sentito dire, Gisitto era una grande e brava persona pero' non come "ta patri ranni" mi disse un signore. Non sono in grado di comparare mio nonno e Gisittu perche' non conosco Gisittu e non ero a Sortino quando lui faceva il San Giuseppe. Si deve pero' affermare che per quasi vent'anni fu il San Giuseppe di Sortino, fu parte della vita di Sortino e trattandosi della storia del paese, sicuramente mio nonno occupa un posticino ben definito.enzob

Gianni Di Pasquale ha detto...

Il nipote di san Giuseppe, Enzo Boscarino, mi ha mandato un'altra foto di suo nonno con la "divisa" d'ordinaza.
La foto la si può ammirare su questo stesso post dopo la biografia del personaggio.

Caro Enzo, grazie per la foto, gli occhietti vispi di tuo nonno, sembra che mi fissano con interrogativa severità. Che sia contrariato per tutta questa pubblicità sul blog?

Ora che vedo l'immagine, mi ricordo la "divisa" con quel cappello particolare, la mantellina e il vestito (mi sembra) color turchino listato (mi ri-sembra)di bianco.

Enzo Boscarino ha detto...

La "divisa" ( io lo chiamo abito perche' mio nonno diceva "l'abutu di sangiseppi") era di colore turchino e portava al centro un cordone dello stesso colore, come il cordone de cappuccini. Il bastone era lungo, speciale, dell'altezza di San Giuseppe con un fiore inserito in un buchetto della parte superiore di esso. I colori dell'abito, del cordone e del fiore dovevano intonarsi.


Cari amici visto che sono in ferie sino al 23 gennaio, con mia moglie e mio figlio partiamo per le montagne Allegany( zona nord-ovest dello stato di New York) per passare le feste presso i miei suoceri. A tutti un caloroso ARRIVEDERCI e tanti auguri di Buone Feste. enzob

Gianni Di Pasquale ha detto...

Il nipote di san giuseppe, Enzo Boascarino, ha inviato un'altra foto di suo nonno ed è pubblicata nella copertina di questo stesso post.

Certo che questa immagine è molto suggestiva e ci fa tornare indietro di almeno mezzo secolo.
C'è qualcuno che riconosce le altre persone della foto?

Zino Giaccotto ha detto...

da Zino Giaccotto: caro Gianni, a
proposito della foto della Sacra Famiglia da te pubblicata il 20 gennaio scorso, dovremmo chiedere ad Enzo Boscarino a che anno (su per giù)risale quella foto. Mi pare
infatti di riconoscere qualcuno dei
personaggi che fanno da contorno:
ovviamente va verificato l'anno.
Buona ricerca.

Enzo Boscarino ha detto...

Carissimi amici tutti;
Le montagne Allegheny dove ho trascorso il periodo natalizio sono immense e invitanti. Oltre a mangiare e "abbuffarimi" ho trascorso ore intere camminando sulla neve e scivolando con la slitta dando al corpo e alla mente tempo per un completo rilassamento. Ritornando a mio nonno e al quesito dell'amico Zino Giaccotto, non so precisare l'anno della foto della Sacra Famiglia. A giudicare dalla presenza eretta di mio nonno, dovra' trattarsi del 1948-52. Negli anni cinquanta, mostrava gia' la sua eta' e una certa curvatuta della colonna vrtebraale. Riconosco con molta certezza il guardia municipale Pali' padre degli amici Paolo e Enza Pali', suocero di Attilio Rapisardi. enzob

Gianni Di Pasquale ha detto...

Oggi 19 marzo 2010
SAN GIUSEPPE.
Auguri a tutti i ...PIPPI!!!

Giuseppe ha detto...

In nome dei Pippi, Pippini,
Pipponi e Pippazzi, un
sentito ringraziamento al
signor Gianni per il
gentil pensiero.
Auguri a tutti.

Viva San Giuseppe

Enzo Monitto ha detto...

Auguri di una santa pasqua a tutti i sciurtinisi no munnu

Enzo e Maria Monitto
MELBOURNE