4 maggio 2009

TURISTI A SORTINO - ALLA CHIESA MADRE

Qualche giorno fa, Nel post-stanza “L’ECO DELLA STAMPA”, ho riportato una notizia, con il seguente titolo:
Dal giornale “La Sicilia” del 29 aprile 2008.
Turisti nella loro Sortino.
Gli anziani scoprono i tesori della Chiesa Madre e del Collegio di Maria.
(chi non ha letto l’articolo, lo può leggere nel suddetto post).
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Ho chiesto all’amico ...cicerone ...Franco Raffa (lo stesso che sta cercando, anche, di “sbrogliare” la vicenda dell’organo della Chiesa Madre), qualche foto e un suo commento su questa prima escursione ai monumenti sortinesi.
Foto non ce ne sono, ma è arrivato il seguente commento:
Caro Gianni, molto ben volentieri ti esterno la mia sensazione che puoi anche pubblicare sul sito "sciurtinisi no munnu".
Strano ma vero ognuno di noi non pensa minimamente di potere essere un turista nel proprio paese.
La proposta del comitato di gestione avallata dal Sindaco mi ha fatto piacere.
Ho colto la proposta come una occasione di insolito passatempo. Le due ore dedicate a persone che frequentano il centro diurno è stato il modo di sentirmi turista io stesso insieme a loro.
Come tutti amo viaggiare e andare in giro a visitare siti, paesi, monumenti chiese e palazzi e provo sempre lo stesso senso di entusiasmo davanti alla materia modellata dall’uomo secondo il gusto estetico del periodo in cui furono realizzati i manufatti.
La stessa identica cosa provo ogni volta che per routine quotidiana passo davanti alle nostre chiese.
La fretta di solito attanaglia qualsiasi nostra azione quotidiana. Vivere i monumenti del luogo natìo non stimola affatto la curiosità: sono lì da sempre, nulla di particolare, elementi di arredo urbano.
Le chiese, inoltre, sono luoghi che accompagnano e contraddistinguono alcuni grandi eventi della nostra vita: la nascita - il battesimo, la somministrazione dei sacramenti, che da noi vuoi per tradizione vuoi per scelta sono ancora molto sentiti e partecipati- Il matrimonio prima del lauto convivio ci riporta ancora in Chiesa. Chiesa scelta rigorosa in funzione di una bellezza estetica che colpisca l’occhio alla quale vogliamo legare il ricordo di un giorno talmente importante che farà da sfondo alle foto.
Infine il distacco terreno è contraddistinto sempre dal passaggio in Chiesa!
Dalla nascita alla morte le Chiese scandiscono la nostra vita, parafrasando Toqueville nella Democrazia in America.
Pur essendo sempre testimoni dei momenti più importanti della vita di ognuno di noi le sconosciamo. Questa la regola ma ci sono le eccezioni: i cultori di storia patria, i curiosi della conoscenza, i turisti fai da te o turisti per caso.
Ecco io ritengo di appartenere ai curiosi della conoscenza che cercano riscontri nelle fonti d’archivio.
Sulla scorta di tale curiosità la conoscenza che ho acquisito guardando i monumenti e poi leggendo le magre pubblicazioni sul patrimonio architettonico e artistico l’ho profusa nell’incontro con i circa quaranta meno giovani che hanno avuto la bontà di lasciarsi incantare o tediare dalla mia spiegazione.
La presentazione del piazzale nel bicromatismo geometrico di stampo romano, la simbologia delle figure geometriche, il richiamo dello stesso disegno nei nostri ‘vancali’, il perimetro delimitato dagli alti plinti reggenti le anfore sormontate dalle pigne.
Le pigne richiamano il culto dionisiaco e qui simboleggiano la fecondità. Il primato della chiesa sul marchesato: prospetticamente la facciata della chiesa madre è avanzata rispetto al Plesso scolastico una volta Castello del marchese Gaetani.
Alcuni accenni sono stati posti sulla tripartizione della facciata sia orizzontale che verticale, i fregi le conchiglie i festoni i fiori insomma. Mi sono sforzato di soddisfare quella curiosità che era già stata mia e quindi in maniera semplice e simpatica ho cercato di non annoiarli e farli sentire importanti.
Spero di essere riuscito in questo intento. Ho notato un grande interesse da parte di tutti. Il livello culturale era quello delle nostre brave Mamme, come tale andava servito e spero di averlo servito con molta dignità.
Mi sono sentito gratificato per l’attenzione prestatami e sono orgoglioso di essere figlio di cotanta maternità. Ho visto i loro occhi esprimere la gioia di un arricchimento culturale sul simbolismo, artistico religioso oscuro e arcano di cui non erano mai stati resi edotti .
Quando ho spiegato il ciclo di affreschi dei tre affreschi del Crestadoro li ho tenuti per circa un venti minuti con il naso all’insù, scendendo nel particolare degli eventi narrati: il primo biblico, la cacciata di Eliodoro dal tempio, il secondo evangelico il sacrificio della vittima innocente “ l’Eucaristia” e i 4 evangelisti. Il terzo etico religioso: il trionfo della fede sull’errore con tutti i particolari rappresentati e le varie allegorie.
Un accenno all’impianto planimetrico, alle dodici colonne agli stucchi delle quattro colonne che sorreggono la volta del transetto: i quattro dottori della chiesa latina.
Non ho trascurato di spiegare il cromatismo delle pale d’altare delle navate laterali che con i loro giochi di chiaro e scuro sono state pensate e realizzate per accrescere il coinvolgimento emotivo, in particolar modo il dolore materno per la premorte del figlio nella Madonna dello Spasimo di Olivio Sozzi.
Il commento più bello da parte di alcuni è stato “ in verità non avevo mai capito cosa rappresentassero tutti questi disegni nel tetto! Dopo sessant’anni che entro qui finalmente so cosa vogliono dire.”
La visita della Chiesa e del Collegio di Maria è servita come richiamo nella loro memoria di un tempo andato, buona parte dei partecipanti ha dei ricordi legati alla loro infanzia: l’ asilo, la scuola elementare, l’apprendimento dell’arte del ricamo e la realizzazione dei loro corredi.
Nessuno sapeva che il Collegio fosse stato realizzato dal Marchese Gaetani e del sacerdote Blundo per l’istruzione dei Sortinesi , questa è stata una lacuna colmata.
Questa occasione ha permesso di fare la conoscenza di alcuni illustri sortinesi, Il Marchese Cesare Gaetani, Il sacerdote Blundo il Parroco Salvatore Rigazzi, il Parroco Gurciullo…. la cui memoria è legata a questa istituzione che per trecento anni circa ha accompagnato l’evoluzione del nostro paese.
Il saluto del presidente ed il suo ringraziamento mi ha reso felice e soddisfatto.
Io penso che si sono divertiti e che al prossimo incontro ci sarà una maggiore adesione.
Francesco Raffa.
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Grazie Franco per la bella ...esternazione.
Per sopperire alla mancanza di foto (delle quali non ne so fare a meno nei vari post che pubblico)ho pensato di pubblicarne alcune fra quelle che ho fatto nel mese di marzo scorso, alla nostra Chiesa e al piazzale, nella veste primaverile (ciottolato su prato ...sortinese).
Per vedere tutte le foto cliccate sull'icona qui sotto:
SORTINO - CHIESA MADRE

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per un tour della piazza cliccate (QUI)
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4 commenti:

Gianni Di Pasquale ha detto...

Caro Franco, Avendo appena compiuto i 65 anni, credo di aver maturato i requisiti per far parte del gruppo di "ragazze" e "ragazzi" del centro diurno anziani di Sortino che parteciperanno alla prossima "gita" culturale (nel caso si organizzasse tra il 27 luglio e il 20 settembre).

La tua... “esternazione” mi ha fatto ricordare diversi argomenti:

1)Da poco tempo, la Chiesa madre, è stata sottoposta ad un accurato restauro. Uno dei due architetti che hanno curato tale restauro è Teresa La Rosa, una ragazza sortinese, che ha progettato diversi lavori di piazze e monumenti in varie zone d’Italia, ed ha partecipato anche al restauro della cattedrale di Noto, compreso il magistrale rifacimento della cupola, crollata a seguito dell’ultimo terremoto del 1990. Un’altra figlia di Sortino, che dà lustro al nostro paesello. Dei lavori di restauro della chiesa Madre, c’è una bella e breve pubblicazione, che illustra tutte le fasi del lavoro svolto. Interessante anche dove si parla di quella che veniva chiamata “a mannira do paricu”, il cui piano del terreno si trovava un metro e mezzo più alto del pavimento della chiesa, con la conseguente infiltrazione di abbondante umidità.

2)Nelle foto e nel tour a 360° della piazza e della Chiesa, si vedono alcune anfore che sorreggevano le pigne (che io ho sempre chiamato “carciofi”), tristemente mancanti delle stesse. So che l’anno sorso alcune di queste sono state rubate. So che un artista sortinese si era offerto di rifare le suddette pigne chiedendo soltanto che gli fosse dato il materiale per realizzarle. Tu sai com’è finita la vicenda?

3)Vorrei anche proporre un quiz: Tu, caro Franco, hai parlato del Castello del Marchese Gaetani, che si trovava dove ora c’è l’edificio scolastico (ed è per questo che molti anziani usavano chiamarlo “u castetru” ). Da qualche parte ho letto che le “macerie” del castello sono servite per fare un certo “riempimento”. La domanda del quiz è questa: dove sono finite le “macerie” del Castello?

4)Altro quiz a proposito dei Gaetani. L’amico Vincenzo (Zino) Giaccotto mi ha appena inviato un suo libretto, fresco di stampa (che prossimamente vi illustrerò) nel quale si racconta, vita, morte e (quasi) miracoli, di un certo dom Costantino Gaetani dei Marchesi di Sortino, che si è reso famoso a Roma e presso il Papato. La domanda è: chi era costui?

L’ultimo quiz, caro Franco, è solo per te (non potevo farmi scappare l’occasione): quando finirà l’eterno restauro dell’organo della Chiesa Madre? Ci puoi dire qualcosa in più rispetto a quello che ha detto il sindaco di Sortino, in occasione del “concerto barocco” del mese scorso? (se non eri presente all’evento, lo puoi vedere, e sentire, nei quattro videoclip che trovi nel post dell’organo in “sciurtinisi no munnu”).
ciao

Anonimo ha detto...

Sei sempre il Solito!!!
Si conosco la pubblicazione ne ho una copia. L'intervento della La Rosa con i fondi del sisma del 90 ha salvato in tempo il crollo dei tetti. Le suprefetazioni che hanno rimosso in quell'intervento hanno allegerito il carico sulle mura portanti.
Sulla 'mannira ro parucu' ti farò sapere qualcosa.
Il restauro della facciata è stato eseguito a cura della Curia Arcivescovile.
Le pigne sono state asportate da ignoti, per farsene cosa nn ti so dire. In quell'occasione furono asportate anche le anfore sopra i quattro angoli della cappella dei frati cappuccini al cimitero. Pare vada di moda ornare i giardini delle ville dei ricchi con pezzi originali... azioni gia viste.!
Comunque sono pigne!!!

I resti della demolizione del palazzo marchionale sono serviti al riempimento della villa comunale.
Io so dell'esistenza di questo Gaetani illustre per sentito dire. Non ho appurato niente su di lui, penso non sia mai venuto dalle nostre parti. I nobili avevano feudi dapperttutto ed ereditavano i titoli pur senza mai recarsi nei loro possedimenti. Bisognerebbe guardare all'albero genealogico dei Marchesi Di Sortino che di sicuro il Dott. Giaccotto avrà fatto. Il suo testo sarà illuminante.
Organo: dolente nota.
Abbiamo ricostruito la vicenda amministrativa.
Aperto un canale giuridico... speriamo di definire quanto prima la vicenda.
Di fatto serviranno dei soldi!
Dolente nota... i soldi dove trovarli?
Qualcosa succederà e ... vedremo.

Dimmi tu, piuttosto, essendo gia meno giovane, qualcosa sull'accesso interdetto all'altra cripta della Chiesa Madre.
io lo desumo da una insolita pavimentazione in una parte del prospetto laterale.

Anonimo ha detto...

ho dimenticato a firmare il commento chiedo scusa
Francesc Raffa

Gianni Di Pasquale ha detto...

Caro Franco, per quanto riguarda “a mannira do paricu”, la mia non era una domanda, ma una notizia che ho trovato nella pubblicazione della La Rosa. Ora, al posto della terra, a un metro e mezzo più in basso, c'è un bel pavimento in lastre di pietra.
Sulle pigne (che tanti ancora si ...ostinano a chiamare carciofi), ti chiedevo se avevi notizie sulle ...indagini per il loro recupero...
Per quanto riguarda la cripta della Chiesa Madre, ricordo che da piccoli, riuscivamo ad entrare nel sotterraneo sul lato sud della chiesa, dove c’erano degli scheletri, vestiti da monaci. Quando parli di “cripta”, è a questo locale che ti riferisci?
Sullo stato dei lavori dell’organo, spero che il “canale” giuridico si chiuda prima possibile, e si arrivi a determinare l’entità dei soldi occorrenti per tutta l’operazione. Soldi che non dovrebbe essere difficile trovare visti i tanti “organi” interessati nel territorio. Non dimenticando i Sciurtinisi no munnu, che sono tanti, e alcuni di loro con buona disponibilità economica e amore per il proprio paese d’origine che, sono certo, sarebbero felicissimi di contribuire nell’impresa.
Per il “quiz” sulle macerie del castello dei Gaetani, avrei dovuto specificare che era rivolto a tutti, te escluso. (per te che studi la materia era troppo facile).
Quindi, caro Franco, se per ipotesi, si dovesse fare una campagna di scavi alla villa comunale, si potrebbero ancora trovare cagnoli, lanzisi e chiavi di volta? Certo che, a volte, la storia segue strani percorsi. Provo una strana sensazione, pensare che gli alberi della villa, si nutrono dei resti di quella che fu la dimora dei Marchersi di Sortino (ma qualcuno, non era anche “Principe” di Cassaro?).
In futuro, quando mi farò una “passiata” nei vialetti della villa, non potrò fare a meno di pensare a quello che si trova sotto i miei piedi e, se potessi, lo ricorderei anche a tutti i frequentatori di quel luogo, magari con una nota informativa su un cartello: “Qui sotto giacciono le macerie del castello dei Gaetani ecc. ecc.”
Un caro saluto a tutti e, visto che domani è la loro festa, VIVA LE MAMME!!!