QUESTO E' UN POST DEL 5 GENNAIO 2009, L'HO VOLUTO "ATTUALIZZARE" DOPO LE CATTIVE NOTIZIE SUL PUNTERUOLO ROSSO CHE HA ATTACCATO LE PALME DI PIAZZA GIOVANNI VERGA
11 SETTEMBRE 2010 LUCIO GIGLIUTO RICORDA QUANDO FURONO PIANTATE LE PALME
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Intervento sulle palme colpite dal punteruolo rosso.
(foto di Barbara Monitto)
segue post del 5 gennaio 2009
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Piazza Giovanni Verga.
Giuseppe Rossitto, nel suo libro:
"Sortino nei soprannomi",
così descrive in nostro compianto compaesano:
“Cimineddu" (grazioso cimino).
"Don Ciccinu (Francesco) Cimino, nato nel 1900
e tuttora vivente (1989),
venne meglio conosciuto come Cimineddu.
Ebbe modi di una gentilezza raffinata,
carattere gioviale e aperto,
andatura rapida e sollecita propria di colui
che non ha tempo da perdere;
frequente il volgere del capo in tutte le direzioni,
perché nessuna cosa gli sfugga.
Era valente barbiere; esercitò la professione per 56 anni,
durante i quali si trovò in leale, quanto inconsapevole,
concorrenza
con don Vincenzo Rossitto* (barbiere),
che rispettò sempre come valoroso professionista.
(........)
Le maniere costantemente affabili, le premure,
le cortesie gli valsero il soprannome di Cimineddu:
espressione che, nelle intenzioni popolari,
vuole condensare vezzo, simpatia,
apprezzamento e stima.”
(........)"
*credo che don Vincenzo Rossito sia
Peppaianu (padre dell’autore del libro).*
Ritornando alla ...palma della foto,
Si racconta che è stata così ...battezzata
perché il nostro Ciminetru,
il cui salone si affacciava sulla piazza,
la nutriva con l’acqua delle barbe.
Così si spiega la maggior crescita rispetto alle altre.
Qualcuno, esprime delle perplessità sulla storia
A me piace pensare che sia vera e che quell’acqua
"riciclata" abbia operato il "miracolo".
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"Sortino nei soprannomi",
così descrive in nostro compianto compaesano:
“Cimineddu" (grazioso cimino).
"Don Ciccinu (Francesco) Cimino, nato nel 1900
e tuttora vivente (1989),
venne meglio conosciuto come Cimineddu.
Ebbe modi di una gentilezza raffinata,
carattere gioviale e aperto,
andatura rapida e sollecita propria di colui
che non ha tempo da perdere;
frequente il volgere del capo in tutte le direzioni,
perché nessuna cosa gli sfugga.
Era valente barbiere; esercitò la professione per 56 anni,
durante i quali si trovò in leale, quanto inconsapevole,
concorrenza
con don Vincenzo Rossitto* (barbiere),
che rispettò sempre come valoroso professionista.
(........)
Le maniere costantemente affabili, le premure,
le cortesie gli valsero il soprannome di Cimineddu:
espressione che, nelle intenzioni popolari,
vuole condensare vezzo, simpatia,
apprezzamento e stima.”
(........)"
*credo che don Vincenzo Rossito sia
Peppaianu (padre dell’autore del libro).*
Ritornando alla ...palma della foto,
Si racconta che è stata così ...battezzata
perché il nostro Ciminetru,
il cui salone si affacciava sulla piazza,
la nutriva con l’acqua delle barbe.
Così si spiega la maggior crescita rispetto alle altre.
Qualcuno, esprime delle perplessità sulla storia
A me piace pensare che sia vera e che quell’acqua
"riciclata" abbia operato il "miracolo".
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*Visto che è stato evocato
Peppaianu.......
Guarda la foto galleria con la sua storia.
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A proposito di saloni e barbieri
E’ uscito il libro/cd:
"Musica dai Saloni"
Una buona occasione per rivisitare quel mondo,
con i suoi almanacchi profumati, le foto d’epoca e
alcuni brani musicali tratti dal cd allegato al libro.
(guarda il video)
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Peppaianu.......
Guarda la foto galleria con la sua storia.
PEPPAIANU |
A proposito di saloni e barbieri
E’ uscito il libro/cd:
"Musica dai Saloni"
Una buona occasione per rivisitare quel mondo,
con i suoi almanacchi profumati, le foto d’epoca e
alcuni brani musicali tratti dal cd allegato al libro.
(guarda il video)
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10 commenti:
Sicuramente ci saranno diversi amici del blog
che ricorderanno qualche aneddoto o storia
su questo vasto mondo di
barbieri saloni e almanacchi profumati.
Per quanto mi riguarda,
(a parte l’aneddoto, vissuto
personalmente, che ho già raccontato, il 26-09-2008 nella stanza del forum,
in risposta a Pippo Bugliarello
figlio del barbiere don Luciano)
voglio raccontare la seguente barzelletta:
In un paesino, non ben identificato,
un forestiero entra in un salone
per la rasatura della sua barba.
Il barbiere inizia il lavoro e,
anziché bagnare il pennello nell’acqua, ci ...sputa sopra.
Il cliente, sconcertato schifato
e allarmato, chiede spiegazioni
per questo ...anomalo procedimento.
Il barbiere, candidamente gli spiega:
-Nel nostro paese, questa è una prassi normale,
anzi lei è fortunato, perché forestiero;
ai paesani gli ...sputiamo direttamente
in ......faccia!-.
Cimineddu era il barbiere di mio padre che non mancava tutti gli anni, a pasqua, di fargli un omaggio. Io stesso ero incaricato di portarglielo a casa sua, dalle parti del cinema do' fitusu. Di più, la mia prima esperienza lavorativa la ebbi nel suo salone. Avevo 9-10 anni. Il primo giorno ebbi l'incarico di svuotare le sputtacchiere, proprio ai piedi della palma della foto. Successivamente cominciai a fare le saponate alle barbe di clienti che seduti, faccia immobile ed occhi critici, mi scrutavano diffidenti. Don Ciccino intanto arrotava rasoi, distribuiva calendari o sfogliava la domenica del corriere.
Un giorno don Ciccino mi fece trovare un sgabbello perchè arrivavo con una certa fatica alla faccia dei clienti. Era una persona molto gentile e, ripensandoci, forse anche timida.
Quindi, caro luisor, l'alimentazione della palma, non era composta soltanto dall’acqua delle barbe, ma ...arricchita da preziosi ...sali minerali, ottimi per la crescita.
Il racconto di luisor (da assumere dopo i ...pasti) mi ha fatto ricordare una vecchia barzelletta (anche questa da ...dopopasto).
La scena, naturalmente, si svolge in un “salone”.
Un cliente, durante la rasatura, ha la necessità di ....liberarsi la gola, e lo fa sul pavimento, alla sua destra,
Il Ragazzo apprendista (poteva anche essere il nostro luisor....) vista la scena, prende la sputacchiera, che si trovava a sinistra, e la sposta a destra del cliente.
Il cliente, dovendo nuovamente ...liberarsi la gola, lo fa sp...ostando il ...tiro a sinistra.
Il ragazzo, con pazienza, riporta il ...contenitore nel lato sinistro.
Dopo il quarto spostamento, il cliente seccato rimprovera il ragazzo:
Giovanotto la prossima volta che sposti questa cazzarola, ci sputo dentro!
Carissimo Gianni con il video "MUSICA DA SALONI" mi hai regalato dei bellissimi ricordi. Complimenti e grazie.
Anche mio padre aveva in tasca il calendario profumato, forse l´oggetto piu´ose´per quei tempi.
Cara Sofia (fra le tante "Sofie" Sortinesi, chi sarà?) grazie per il tuo commento sul calendario profumato.
Mi aspettavo che qualche "ragazzo" della mia età dicesse qualcosa in proposito.
Leggere il tuo commento, proprio perché proviene da una "ragazza", è stato un piacere inaspettato
grazie!
Visto che si parla ci "ciminetru", chi non lo conosce non e' un sortinese, era anche il barbiere di mio padre,mi ricordo che pure mio padre per le feste dopo avere fatto le dovute "buone feste" al barbiere (che consisteva di lasciare la mancia),veniva a casa col calendario profumato che sbirciavo curioso guardando le ragazze che per i tempi erano vestite succinte..
Da non dimenticare il salone dello "sciorbu" che era il salone dei poveri, ubicato a "cozzu virdi" in una traversa a destra salendo,il tutto si svolgeva in una stanzetta della sua abitazione,il taglio dei capelli per i ragazzi veniva svolto tutto a macchinetta, poi ha chiuso e si guadagnava il pane facendo le pulizie nei vari circoli ricreativi o circoli dei "cavallacci"
ciao Fulvio
ciao fulvio ....nzino "sciorbo "lo visto oggi pomeriggio a chiazza...e quanto riguarda ciminetru lo conoscevo bene perche era cugino(fratetru)di mio nonno paterno oltre ad essere suo barbiere e ti diro pure che una volta da piccino li ha tagliati pure a me.........e chi si ricorda del poster della Lollo nel salone di Ciminetru?
io si
saluti dal pescatore del blog.
PER STIMOLARE EVENTUALI COMMENTI,
RIPROPONGO IN QUESTO POST L'ARTICOLO DEL GIORNALE
"LA SICILIA" DEL 19 ottobre 2010
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ALLARME PUNTERUOLO ROSSO!
Sortino. Colpite due palme della piazza. A rischio le altre otto.
Sortino. Sono due finora le palme di piazza Verga attaccate dal punteruolo rosso, ma a rischio sono anche le altre otto. Si tratta di magnifici esemplari di Phoenix canariensis o Palma delle Canarie, che da tempo sono divenute un elemento architettonico e paesaggistico di quest'angolo del centro storico di Sortino. Si sta tentando di salvare il salvabile per impedire che altre palme vengano attaccate e uccise dal micidiale punteruolo rosso. Ma il tempo stringe, occorre intervenire con trattamenti fitosanitari per la prevenzione, che risultano efficaci solo a temperature basse, come quelle che si prevedono in questi giorni dalle nostre parti.
La contaminazione da punteruolo rosso per le due palme di piazza Verga è stata comunicata dal Comune alla Forestale che dovrà inviare dei tecnici per coordinare l'intervento.
È curioso osservare come ad essere attaccate dal punteruolo rosso sono le palme di genere maschile. Si tratta di quelle che non producono datteri. Infatti le palme di piazza Verga, che hanno i datteri e che sono, appunto, di genere femminile, sono ancora integre. Pare, infatti, che il punteruolo rosso abbia una predilezione per le palme di sesso maschile, anche se il motivo, come spiegano i botanici, rimane ancora in fase di studio. Non tutti gli specialisti, però, concordano su quest'ultimo dato, che è utile riportare visto che si sta osservando nelle palme di pizza Verga. E' ovvio che questo non significa che esemplari di sesso femminile, non ben tenuti e non potati, siano immuni, poiché il punteruolo rosso si dimostra particolarmente aggressivo: se non trova palme di suo gradimento è ben capace di attaccare altre specie che trova un pò meno appetibili.
Attualmente, visto che il punteruolo rosso ha attaccato anche altre palme private, il territorio di Sortino viene ritenuto «zona d'infestazione», ma c'è il rischio possa essere classificato come «zona di insediamento». In questo caso sarebbe considerato alla stregua di una «zona rossa» dove è inutile adottare qualunque tipo di trattamento fitosanitario. L'intervento del Comune, tramite il commissario regionale, vuole impedirlo.
P. M.
PER STIMOLARE EVENTUALI COMMENTI,
RIPROPONGO IN QUESTO POST ANCHE L'ARTICOLO DEL GIORNALE
"LA SICILIA" DEL 22 ottobre 2010
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DIFENDIAMO QUELLE PALME.
SORTINO:
Il punteruolo rosso ha ucciso le prime due, occorre salvare le altre.
Sortino. Sopralluogo in mattinata del dirigente della Soat (Sezione operativa assistenza tecnica) di Lentini, Gianfranco Pane e del dirigente dell'Omp (Osservatorio per le malattie delle piante) di Augusta, Sebastiano Vecchio per accertare lo stato di salute di due delle dieci palme di piazza Verga che sono state attaccate dal punteruolo rosso. Entrambi i dirigenti, che operano nelle due sezioni periferiche dell'assessorato regionale delle risorse agricole, non hanno potuto fare altro che confermare la morte fisiologica di questi due esemplari di palma della Canarie. Al Comune è stato così ordinato di mettere in sicurezza le due palme in attesa che si proceda al loro abbattimento o, se il Comune lo chiede, utilizzare l'endoterapia con prodotti chimici capaci di eliminare questo killer delle palme.
In questo caso, però, bisognerà utilizzare prodotti autorizzati dal Ministero della Salute e bisogna prendere delle precauzioni considerata l'alta tossicità dei prodotti. Ovviamente, i costi per quest'ultimo tipo di intervento sono molto onerosi e servono, tra l'altro a salvare solo il tronco della palma. Intanto, ieri pomeriggio, gli operai del Comune sono intervenuti per tagliare i rami delle due palme, che già erano cadenti, sigillando l'apice con del materiale plastico, così come era stato suggerito da dirigenti del Servizio fitosanitario regionale.
Ad un anno dalla sua prima manifestazione sul territorio comunale, a cadere sotto i colpi del punteruolo rosso sono state queste due storiche palme di piazza Verga. E' sperabile, adesso, che si possano salvare le restanti otto palme che costituiscono un patrimonio naturalistico che rischia di essere cancellato per sempre. Si perderà, così, un pezzo della storia di Sortino, che da quasi un secolo è stata rappresentata da una suggestiva cartolina. Intanto, se vogliono salvare le otto palme, una delle quali è già stata attaccata dal punteruolo rosso, occorre che il Comune si impegni ad utilizzare la tecnica dendrochirurgica. Una tecnica che viene utilizzata per il recupero delle palme infestate da poco tempo, dove cioè l'apice vegetativo non è stato ancora danneggiato.
Paolo Mangiafico
Se il "povero" Cimineddu potesse leggere queste notizie sul pericolo che corre la "sua" palma, si rivolterebbe nella tomba (e anche Luisor, nella sedia...) il primo dopo averla alimentata con l'acqua delle barbe, il secondo (Luisor, come lui stesso ha raccontato) con i ..."prodotti" della sputacchiera del salone.
Come dice giustamente l'amico giornalst-farmacista Paolo Mangiafico, le palme di piazza Giovanni Verga sono un pezzo di storia del nostro paese e che occorre il massimo impegno per salvarle.
Sarebbe molto interessate se l'amico Gianfranco Pane, esperto di agricoltura (e bravissimo attore teatrale - il protagonista principale della commedia "I parrocchiani di Don Fefè"-), ci potesse illustrare le prossime "mosse" per vincere la "partita" contro questo "famelico" PARASSITA.
Quest'estate, durante la mia permanenza a Sortino, alcune persone mi hanno raccontato di aver partecipato (da scolaretti) alla posa delle piccole palme.
Uno di questi è Lucio Gigliuto (già conosciuto dal nostro blog) del quale ho registrato il suo breve racconto che, nei prossimi giorni spero di pubblicare in questo stesso post.
Un caro saluto a tutti gli amici e visitatori del blog, e....
BEN (RI)TROVATI!!!
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