Questo video, che io avevo in passato avuto modo di vedere, è davvero bello. A me fa venire in mente i nuovi migranti, albanesi, rumeni, sudamericani, africani e quant'altri, tutti alla ricerca di un riscatto sociale che non è detto raggiungeranno.
Caro luisor, hai proprio ragione. In questi casi mi viene sempre in mente la "litania" che le nostre mamme e nonne rivolgevano ai morti, e parafrasandola, possiamo dire: "cià ma statu commu a vui, cià ra siri comm'a nui" . . Quello che tu avrai visto, è sicuramente il film "La leggenda del pianista nell'oceano" dal quale ho "prelevato" l'inizio, ho inserito le musiche e... . Prossimamente inserirò un video, in quattro parti, che tratta la stessa materia (ne vedremo delle belle). ciao
"Miiiizzicata, ma na rizzatu i pili" a vedere questo filmato, poveracci, li ci vuole proprio la litania che pero'mi sembra che dice cosi:"cia' ra statu commu a nui, cia' ma ssiri commu a vui... Facendo le corna con rispetto parlando
Una percentuale elevatissima della popolazione italiana,naturalmente per necessità e per crearsi un avvenire migliore,è emigrata.Su questo, credo che nessuno possa sostenere il contrario.Dalle Alpi a capo Passero,migliaia di italiani hanno scelto la via dell'emigrazione.Possiamo affermare,che noi italiani siamo un popolo di emigranti.Passiamo da un problema reale,complesso,discutibile finchè vogliamo ,,ma che purtroppo,lo è stato e credo,non finirà maiUna comitiva di buontemboni sortinesi commentava la storica impresa di Umberto Nobile,che poi finì tragicamentente.A questa allegra comitiva,si avvicinò un signore che di professione faceva l'insegnante elementare,ma che era di una ingenuità fortemente infantile:ascoltava,ma non interveniva,ma quanto si decise di avere dei chiarimenti sull'argomento, fece una domanda che di primo acchitto,non si prestava a nessuna ironia,perchè era legittima.Il maestro di scuola che non facciamo il nome,anche perchè nessuno lo ricorderebbe,chiese alla comitiva:ma questo Signor Nobile quanto arrivò al polo nord,cosa trovo?La comitiva,che non aspettava altro, sapete cosa rispose,con tutta la serietà che la domanda comportava?Signor maestro,ma Lei vuole saperlo per davvero cosa trovò? Ma certo,anzi non mi fate stare sulle spine,ditemi,ditemi:IL Generale Nobile,Le sembrerà strano,ma al Polo Nord,caro professore,trovò quattro vizzinisi che giocavano a tressette.Il personaggio in questione,non capì e rispose in questo modo: m........ghia,ma stì c........zi di vizzinisi a tutti banni sunu.Ho voluto raccontare questa storiella,quasi Pirandelliana,che l'emigrazione dobbiamo affrontarlo senza pregiudizi,con la consapevolezza che anche noi siamo un popolo di emigranti.Nunzio
Caro Nunzio, la tua bella storia dei Vizzinisi al polo nord, mi ha fatto venire in mente un'altra storia al contrario, della quale, sicuramente tu saprai anche nomi e cognomi dei protagonisti. Si tratta di quella storia riferita ad alcuni nostri paesani, che intendevano emigrare in America clandestinamente, con una nave mercantile. Concordato il compenso, con il comandante della nave, per il "passaggio" verso la sponda Americana, si imbarcarono nel porto di Augusta o di Siracusa. Dopo un certo numero di giorni di navigazione, i nostri furono sbarcati a Pozzallo, facendogli credere di essere in America. Al primo incontro con alcuni “indigeni” locali, i "nostri" hanno cercato di dialogare sforzandosi di farsi capire da questi "Americani", con frasi di questo genere: "NOI ESSERE ITALIANI, VENIRE IN AMERICA A LAVORARE". Al che, gli interpellati li hanno scambiati per clandestini americani, dando vita a dei dialoghi incomprensibili fino al chiarimento finale e alla delusione dei nostri nel ritrovarsi quasi al punto di partenza. Tu, caro Nunzio, che mi dici di questa storia, ne sai qualcosa in più o è una delle tante barzellette alla sortinese?
Un'atra storia simile a quella che hai raccontato tu, si racconta a proposito dello sbarco del primo uomo sulla luna. Sembra che il primo non fu Neil Armistrong, ma un pizzaiolo Napoletano che, appena l'astronauta mise piede sulla luna, lo accolse con la "vanniata": A PIZZA! A PIII!
Rininuni sfunnivaturi,
fatti l'ali ranni e duri.
'Mpariti a vulari
pripariti a migrari.
TU na caura Tunisia,
IU' na fridda Lumbardia.
E natrannu si voli Diu,
ni viremu o paisi miu.
(gianni dip)............
----IN VOLO SOPRA VENEZIA
(clicca prima play e poi nell'angolo in alto a sinistra del video e guarda a "schermo intero")
IL CICLO DEL FRUMENTO - GLI AMICI DELLA TERRA
Galleria fotografica degli "AMICI DELLA TERRA" (per essere "amico della terra" basta solo fare una foto con il cappello di palma intrecciata).
Per ingrandire cliccare sulla foto - per fermare cliccare sulle "frecce" sulla parte bassa della foto e scorrere avanti- indietro con le stesse.
Attenzione! chi desidera la rimozione della propria immagine, può scrivere a: gianni3dipa@teletu.it ------>------>------>----->
Seguono tutti i video del "CICLO DEL FRUMENTO": dalla prima aratura alla "munnatura" (mondatura)più i canti dell'aia e poesie in tema.
(cliccare sulla freccia play del primo e, alla fine di questo, in automatico, saramnno visualizzati i successivi).
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Gianni3dipa@teletu.it
DEDICATO A TUTTI I SOLDATI MORTI IN GUERRA
PER I NOSTRI AMICI "AUSTRALIANI" - QUATTRO ACCORDI PER TRENTASEI SUCCESSI
IL CHITARRISTA DEL GRUPPO HA UNA FACCIA " SCIURTINISA "E MI RICORDA UN GIOVANOTTO SORTINESE CHE HA PARENTI IN AUSTALIA.
QUALCUNO SA LE ORIGINI DEL SUDDETTO MUSICISTA?
QUESTE SONO LE FINALITA' DEL BLOG: A)-Favorire la conoscenza tra tutti i Sortinesi nel mondo. B)-Promuovere scambi culturali C)-Divulgare la cultura gastronomica sortinese e facilitare scambi dei suoi prodotti tipici. D)-Organizzare viaggi di gruppo con amici e parenti per visite nei luoghi di residenza di Sortinesi emigrati. E)-Divulgare storie di vita vissuta degli emigrati che desiderano far conoscere le loro vicissitudini . F)-Collaborare nella ricerca di sortinesi nel mondo dei quali si sono perse le tracce. G)-Valorizzare e ricordare le tradizioni popolari Sortinesi. H)-Raccogliere e divulgare opere inerenti Sortino e i suoi abitanti. I)-Divulgare tra gli emigrati la conoscenza di opportunità lavorative. L)-Fornire assistenza logistica, a quei Sortinesi nel mondo che intendono tornare a Sortino per turismo o in modo stabile. M)-Sensibilizzare l'Amministrazione Comunale di Sortino sulle problematiche e l'importanza sociale che l'emigrazione ha, e ha avuto, per il proprio paese e la propria nazione, in modo da accordare un eventuale supporto economico e logistico.
6 commenti:
Questo video, che io avevo in passato avuto modo di vedere, è davvero bello. A me fa venire in mente i nuovi migranti, albanesi, rumeni, sudamericani, africani e quant'altri, tutti alla ricerca di un riscatto sociale che non è detto raggiungeranno.
Caro luisor, hai proprio ragione.
In questi casi mi viene sempre in mente la "litania" che le nostre mamme e nonne rivolgevano ai morti, e parafrasandola, possiamo dire:
"cià ma statu commu a vui, cià ra siri comm'a nui" .
.
Quello che tu avrai visto, è sicuramente il film "La leggenda del pianista nell'oceano" dal quale ho "prelevato" l'inizio, ho inserito le musiche e...
.
Prossimamente inserirò un video, in quattro parti, che tratta la stessa materia (ne vedremo delle belle).
ciao
"Miiiizzicata, ma na rizzatu i pili" a vedere questo filmato, poveracci, li ci vuole proprio la litania che pero'mi sembra che dice cosi:"cia' ra statu commu a nui,
cia' ma ssiri commu a vui...
Facendo le corna con rispetto parlando
si, Fulvio, la litania è proprio come dici tu. Io l'ho "adattata" alla ...situazione:-)
Una percentuale elevatissima della popolazione italiana,naturalmente per necessità e per crearsi un avvenire migliore,è emigrata.Su questo, credo che nessuno possa sostenere il contrario.Dalle Alpi a capo Passero,migliaia di italiani hanno scelto la via dell'emigrazione.Possiamo affermare,che noi italiani siamo un popolo di emigranti.Passiamo da un problema reale,complesso,discutibile finchè vogliamo ,,ma che purtroppo,lo è stato e credo,non finirà maiUna comitiva di buontemboni sortinesi commentava la storica impresa di Umberto Nobile,che poi finì tragicamentente.A questa allegra comitiva,si avvicinò un signore che di professione faceva l'insegnante elementare,ma che era di una ingenuità fortemente infantile:ascoltava,ma non interveniva,ma quanto si decise di avere dei chiarimenti sull'argomento, fece una domanda che di primo acchitto,non si prestava a nessuna ironia,perchè era legittima.Il maestro di scuola che non facciamo il nome,anche perchè nessuno lo ricorderebbe,chiese alla comitiva:ma questo Signor Nobile quanto arrivò al polo nord,cosa trovo?La comitiva,che non aspettava altro, sapete cosa rispose,con tutta la serietà che la domanda comportava?Signor maestro,ma Lei vuole saperlo per davvero cosa trovò? Ma certo,anzi non mi fate stare sulle spine,ditemi,ditemi:IL Generale Nobile,Le sembrerà strano,ma al Polo Nord,caro professore,trovò quattro vizzinisi che giocavano a tressette.Il personaggio in questione,non capì e rispose in questo modo: m........ghia,ma stì c........zi di vizzinisi a tutti banni sunu.Ho voluto raccontare questa storiella,quasi Pirandelliana,che l'emigrazione dobbiamo affrontarlo senza pregiudizi,con la consapevolezza che anche noi siamo un popolo di emigranti.Nunzio
Caro Nunzio, la tua bella storia dei Vizzinisi al polo nord, mi ha fatto venire in mente un'altra storia al contrario, della quale, sicuramente tu saprai anche nomi e cognomi dei protagonisti.
Si tratta di quella storia riferita ad alcuni nostri paesani, che intendevano emigrare in America clandestinamente, con una nave mercantile. Concordato il compenso, con il comandante della nave, per il "passaggio" verso la sponda Americana, si imbarcarono nel porto di Augusta o di Siracusa.
Dopo un certo numero di giorni di navigazione, i nostri furono sbarcati a Pozzallo, facendogli credere di essere in America.
Al primo incontro con alcuni “indigeni” locali, i "nostri" hanno cercato di dialogare sforzandosi di farsi capire da questi "Americani", con frasi di questo genere:
"NOI ESSERE ITALIANI, VENIRE IN AMERICA A LAVORARE".
Al che, gli interpellati li hanno scambiati per clandestini americani, dando vita a dei dialoghi incomprensibili fino al chiarimento finale e alla delusione dei nostri nel ritrovarsi quasi al punto di partenza.
Tu, caro Nunzio, che mi dici di questa storia, ne sai qualcosa in più o è una delle tante barzellette alla sortinese?
Un'atra storia simile a quella che hai raccontato tu, si racconta a proposito dello sbarco del primo uomo sulla luna.
Sembra che il primo non fu Neil Armistrong, ma un pizzaiolo Napoletano che, appena l'astronauta mise piede sulla luna, lo accolse con la "vanniata":
A PIZZA! A PIII!
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