Cari amici e visitatori del blog, una
delle tante mie passioni sono le interviste a persone e personaggi attinenti
alla nostra comunità di Sortino e dei Sortinesi nel mondo.
Di solito, le interviste, le registro e le conservo in attesa
dell’occasione giusta per pubblicarle.
Una di queste interviste in attesa di pubblicazione, è quella
che pubblico oggi e riguarda un nostro eminente e autorevole compaesano,
Sortinese nel mondo, che vive a Roma.
L’occasione per la pubblicazione me l’ha data un articolo del
giornale “Il Fatto Quotidiano” del 19 novembre 2012 che solo adesso ne ho
appreso l’esistenza.
Questo è l’articolo:
Tina
Anselmi:
La
"Tina Vagante" che garantì le cure a tutti.
La "Tina vagante", come la chiamavano
nella Democrazia Cristiana, la riforma sanitaria la fece correndo.
Su e giù per Roma, tra il ministero e
Montecitorio, staffetta tra la Dc e la famiglia Moro di cui era amica.
Assediata dal Vaticano, guardata con
sospetto per il rapporto speciale con l'amica, e comunista, Nilde Jotti (che da
presidente della Camera la volle a capo della Commissione P2).
All'inizio visse lo spostamento al
ministero della Sanità, da quello del Lavoro, come un declassamento: "Vuol dire
che faremo una vacanza" disse al suo assistente più
fidato, Enzo
Giaccotto, segretario particolare e oggi Priore dell'Arciconfraternita dei
Siciliani a Roma.
Tina Anselmi ha 85 anni e
Giaccotto accetta di parlare anche a nome suo:
"Il 1978 fu l'anno del rapimento e
dell'uccisione di Moro, il Pci era nell'area di governo, morirono due papi, di
cui uno, Papa Luciani, caro amico di Anselmi". E quindi si correva, tra il
ministero collocato all'Eur, Montecitorio, Monte Mario dove abitava la famiglia
Moro. E ben presto la vacanza divenne solo una battuta dimenticata in fretta.
Anche perché appena insediata alla Sanità, Tina Anselmi si trovò di fronte alla
prima grana. "La legge 194, sull'interruzione volontaria di gravidanza, era
stata approvata dal Parlamento anche con il suo voto contrario di cattolica, ma
attendeva la firma del ministro. Le pressioni del Vaticano, fatte dalla
Pastorale della Sanità, furono fortissime fino a minacciare la rottura dei
rapporti. "Ma lei non indietreggiò, da ministro le sembrava inconcepibile
derogare da un suo preciso dovere, firmare una legge approvata dalle Camere". In
quell'anno vide la luce anche la legge Basaglia e nacque, poi, la riforma della
Sanità. "Giaceva in Parlamento da 14 anni e non aveva mai trovato lo slancio
giusto", ricorda ancora
Giaccotto. Il quadro politico (cioè
l'accordo tra Dc e Pci che a quel tempo sosteneva il governo Andreotti) ne
permise la realizzazione. "Il nostro interlocutore fu Giovanni Berlinguer"
allora "ministro ombra" del Pci per la Sanità e uno dei padri della riforma. Il
suo discorso alla Camera del 23 dicembre 1978 non ebbe incertezze: "Essa (la
riforma, ndr.) è il frutto dell'iniziativa del movimento operaio, rappresentato
sia dalle organizzazioni sindacali che dai partiti della sinistra, partito
comunista e partito socialista". Aggiunge
Giaccotto: "Infatti nella Dc si parlò di
"salto nel buio" con pressioni dei settori più moderati — Andreotti, Piccoli, i
Dorotei — per annacquare quella norma perché non era possibile dopo decenni di
scomuniche al Pci condividere la stessa legge". La riforma eliminava le vecchie
mutue, decentrava i poteri alle Regioni e alle Usl, erodeva potere e denaro alle
strutture private, istituiva quattro princìpi cardine, come spiegò in aula il
rappresentante della Dc, Bruno Orsini: "Globalità delle prestazioni,
universalità dei destinatari, eguaglianza del trattamento, rispetto della
dignità e della libertà della persona". Era la legge che accompagnava i
mutamenti civili e politici dell'Italia. A opporsi furono i partiti moderati
come i repubblicani, rappresentati da Susanna Agnelli, che si astennero; mentre
liberali e Msi, che fece tenere l'intervento contrario a Pino Rauti, votarono
contro. "Per la riforma sanitaria - continua
Giaccotto - il fatto di avere come ministro
una "Tina vagante" fu un bene. Questa sua caratteristica di sfuggire agli ordini
di partito o, peggio, di corrente, avrebbe poi garantito il lavoro svolto come
presidente della Commissione P2".
Sa.Can.
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Questo l’articolo di giornale.
.
L'intervista riguarda
proprio
ENZO GIACCOTTO
ENZO GIACCOTTO
Segretario particolare dell'On Tina
Anselmi
(buona visione)
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Nel corso di questa lunga
intervista.
Enzo Giaccotto
ha accennato ad alcuni eventi da lui
promossi.
Uno di questi è stata la
visita a Sortino
dell'Onorevole Tina Anselmi.
per l'inaugurazione della (prima?)
Biblioteca.
Ecco alcune foto che “immortalano”
l'evento.
Le persone in costume, sono una piccola
rappresentanza del
Gruppo Folcloristico Sortinese
“La
Zagara”
Con la chitarra
Domenico
Calvo.
Con la fisarmonica
Roberto
Sequenzia.
(dal quale ho ricevuto le sottostanti foto)
(dal quale ho ricevuto le sottostanti foto)
Il ragazzo al centro che suona il
friscaletto
Carmelo Salemi.
Il ragazzo davanti alla fisarmonica
(voce del gruppo):
Carmine Caruso
Il ragazzo davanti alla fisarmonica
(voce del gruppo):
Carmine Caruso
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Gruppo Folcloristico
“La
Zagara”
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Un altro evento citato nell'intervista è
l’intestazione di una
piazza-giardino di
Roma dedicata a Pantalica.
Su questo blog è stato già pubblicato il
documentario dell’inaugurazione.
Chi volesse rivederlo può cliccare
(QUI).(dopo "CANTO D'ALFEO").
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Si è accennato anche al nostro Sortinese
nel mondo
SEBASTIANO PITRUZZELLO
Affermato produttore caseario, venuto in
Italia dall’Australia per ricevere
L’onorificenza di Cavaliere del
Lavoro.
Anche questo evento è stato pubblicato nel
blog.
Per vedere il relativo post cliccare
(QUI).
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E’ stato poi anche ricordato l’abate
benedettino
COSTANTINO GAETANI
Nel mese di giugno del 2012 e stata
organizzata, a Sortino, una serata nella quale
sono stati letti e recitati brani scritti
dal nostro
Enzo Giaccotto
Tratti dal suo libretto (segue foto di
copertina)
Anche questo evento è già stato pubblicato
nel blog
per vedere il post cliccate
(QUI).
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